
In pratica una compensazione, peraltro alquanto modesta, per quei servizi che secondo la Costituzione della repubblica italiana dovrebbero garantire parità di diritti fra persone normododate e disabili, servizi che lo Stato non è in grado di garantire.
In realtà quel pericolo "parrebbe" solo scongiurato, perché la nota così prosegue: «Il governo sta lavorando alla riforma dell'Isee per migliorarne l'efficacia come strumento di misurazione della condizione economica delle famiglie e, quindi, per rafforzare il sistema dei controlli e renderlo più equo».
Afferma infatti il blogger di "Diversamente" Carlo Chianura: "La nota di Palazzo Chigi sulle provvidenze dello Stato nei confronti dei disabili è ambigua. Da una parte smentisce che il governo voglia utilizzare la riforma dell’Isee per tagliare l’indennità di accompagnamento. Dall’altro però parla di “riforma dell’indennità di accompagnamento” senza chiarire il nodo cruciale della questione: che cosa c’entra l’Isee con l’indennità di accompagnamento?
Se il governo voleva fugare ogni dubbio sulle recenti anticipazioni su un provvedimento in materia aveva una strada diritta e trasparente: bastava dire che non s’intende attribuire alla famiglia i redditi da accompagnamento o (peggio ancora) da pensione della persona con disabilità. In nessun paese europeo questo avviene, sia chiaro, poiché queste provvidenze vengono considerate diritto di cittadinanza. Anche per questo il 23 maggio manifesteranno davanti a Palazzo Chigi alcune tra le maggiori associazioni di disabili. La professoressa Guerra, sottosegretario delegato anche a questi temi, dica o faccia dire una parola chiara e definitiva, uscendo dall’avventurismo di provvedimenti che sarebbero comunque contro la Costituzione".
Va ricordato che Fand (Federazione associazioni nazionali disabili) e Fish (Federazione italiana superamento handicap) hanno proclamato la mobilitazione generale di tutti i disabili italiani promuovendo una grande manifestazione di protesta per il 23 maggio a Roma.
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