martedì 4 novembre 2014

Che tristezza!

Tratto dal Web Magazine di ottobre della Gazzetta della Spezia online (gazzettadellaspezia.it)

Ma che bravi quelli della Regione Liguria!

Per leggere l'articolo andate su gazzettadellaspezia.it e cliccate nel menù a tendina del Magazine. Numero di settembre 2014.

domenica 17 agosto 2014

Per i disabili gravi ora c'è la dote di cura

Riprendiamo da Facebook questa comunicazione di Roberto Ratto:

IN LIGURIA DA SETTEMBRE TUTTI COLORO CHE HANNO NON AUTOSUFFICIICIENTI IN CASA E TUTTI I DISABILI POSSONO FARE LA DOMANDA PER ACCEDERE AL NUOVO STRUMENTO DELLA REGIONE CHIAMATO DOTE DI CURA.
LA REGIONE LIGURIA DEVE ANCORA ISTRUIRE TUTTI COLORO CHE AVRANNO ACHE FARE CON QUESTO NUOVO STRUMENTO !
LA DOTE DI CURA NON HA NULLA A CHE FARE CON IL FNA.
PREGHIAMO ASSISTENTI SOCIALI E OPERATORI A NON CREARE CONFUSIONE TUTTI I CAREGIVER E DISABILI DELLA LIGURIA SCRIVINO SUBITO UN E-MAIL COME SOTTO RIPORTATA AI SEGUENTI INDIRIZZI EMAIL:
ass.politichesociali@regione.liguria.it
claudia.telli@regione.liguria.it
daniela.mortello@regione.liguria.it
consulta@regione.liguria.it
fishliguria@fishonlus.it
PER CONOSCENZA AL SOTTOSCRITTO QUALE PORTAVOCE DEL PRESIDIO 18 GIUGNO
ratto@provincia.genova.it
QUESTO SOTTO E' IL TESTO DEL'EMAIL CHE OGNUNO FIRMI A SUO NOME.
Alla dott.ssa Lorena Rambaudi
Assessore alle Politiche sociali,3 SETTORE
cooperazione allo sviluppo, politiche giovanili,
pari opportunità
REGIONE LIGURIA
e per cc Antonio Cucco
Fish Liguria
cc Claudio Puppo
Consulta Handicap Liguria
DATA E LUOGO _____________________
In relazione alla confusione che sta crescendo in tutti i disabili e care giver liguri preghiamo subito le SV di dare vita subito a una rete capillare di informazione che raggiunga tutti i distretti e ambiti territoriali SOCIALI ,tutti i comuni e tutti gli assessorati con la delega ai servizi sociali della regione liguria per diffondere quello che e' lo strumento per l'assistenza domiciliare indiretta vita indipendente da voi agevolata col progetto della DOTE DI CURA
Crediamo che l'emolumento previsto dalla cosidetta DOTE DI CURA riguardi tutti i residenti della regione che sono dichiarati dalla LEGGE 104 ART.3 COMMA 3.PERSONE NON IN GRADO DI COMPIERE GLI ATTI DELLA VITA QUOTIDIANA.
DS
FIRMA

venerdì 27 giugno 2014

Finalmente qualcosa di positivo!

Dal nuovo decreto sulla semplificazione degli atti amministrativi da pochi giorni licenziato dal consiglio dei ministri emergono interessanti e positive novità per il Pianeta Disabili. Eccole come le riporta Vita:
http://www.vita.it/welfare/disabilita/persone-con-disabilit-finalmente-le-semplificazioni.html

“Raccogliamo i risultati di un lavoro di anni. Finalmente un Governo accoglie le nostre proposte in materia di semplificazione amministrativa e le fa proprie nel più recente decreto legge”. È il commento di Vincenzo Falabella, presidente della Federazione italiana per il superamento dell’handicap (Fish), dopo la pubblicazione del decreto legge sulla semplificazione e trasparenza amministrativa (90/2014) che dedica uno specifico e denso articolo al tema della disabilità. “Oggi - aggiunge -, finalmente, i disabili gravi già riconosciuti invalidi totali o ciechi o sordi non dovranno più essere sottoposti nuovamente a visita per il solo fatto che compiono 18 anni. Basterà una richiesta amministrativa e verranno loro riconosciute le provvidenze spettanti ai maggiorenni”. Per Falabella, “il tema della revisione dell’invalidità e dell’handicap viene finalmente affrontato in modo serio. Fino ad oggi la revisione era esclusa solo per le persone con patologia stabilizzata o ingravescente titolari di indennità di accompagnamento o comunicazione. Il decreto legge abroga questa assurda limitazione: la revisione non deve essere prevista quando la menomazione è stabilizzata, a prescindere dalla sua gravità e dalla titolarità dell’indennità di accompagnamento. Una scelta di buon senso e di ragionevolezza”.
 




martedì 29 aprile 2014

Ennesima tragedia delle disperazione

Una donna di 58 anni ha ucciso il figlio disabile e poi ha tentato il suicidio nel Napoletano. La donna ora lotta contro la morte.
Dopo l'omicidio la donna si è distesa sul suo letto accanto al figlio e si è inferta con lo stesso coltello una profonda lesione alla gola. Ricoverata all'ospedale "Cardarelli" di Napoli, la donna versa ora in gravissime condizioni. La scoperta della tragedia e' stata fatta dalla figlia rientrata in casa dal lavoro, intorno alle 14. Secondo una prima ricostruzione, la madre avrebbe prima colpito alla testa il giovane con un martello, per poi procurarsi un coltello da cucina.

martedì 25 marzo 2014

Manca una strada: da dieci anni recluso in casa

Appello del consigliere comunale della Spezia Luigi De Luca che da anni, ormai, si batte per trovare una decente soluzione per questo caso:
"Questo ragazzo (della foto) è recluso nella propria casa da 10 anni, nonostante il sindaco sappia tutto, per uscire il padre lo deve portare il braccio per oltre 400 metri di mulattiera, aiutateci a fare qualcosa, sabato 5 aprile ore 10 manifestazione a Fabiano Alto piazza autobus, venite tutti grazie".
 

Bene... fino alla prossima volta!

Hanno sortito l'effetto sperato le proteste di FAND e FISH verso le proposte del Commissario Cottarelli che ipotizzavano misure restrittive sulle indennità di accompagnamento destinate ai disabili gravi.
Una risposta politica esplicita è arrivata ieri (21 marzo, ndr) dal Presidente del Consiglio, Matteo Renzi: "Non toccheremo pensioni e indennità di accompagnamento per i disabili."
Sembra, quindi, archiviata sia l'idea di legare l'erogazione dell'indennità al reddito e, ancor più, la "teoria degli abusi" che sottostava all'ipotesi espressa da Cottarelli.
C'è soddisfazione da parte di FAND e FISH per l'espressione chiara di una volontà politica non punitiva nei confronti delle persone con disabilità. Ma adagiarsi sullo "scampato pericolo" non appartiene alla storia e alla cultura delle Federazioni. Chiedono piuttosto, ancora e con forza, l'avvio e il consolidamento di serie politiche per la disabilità, per la non autosufficienza, per l'inclusione sociale. Oggi sono carenti se non assenti.
La disabilità è il primo fattore di impoverimento per milioni di persone e famiglie, a causa della carenza di servizi e di  supporti consolidati. E anche l'esclusione sociale pesa. Pesa drammaticamente nelle condizioni di vita delle persone con disabilità.
Le disparità territoriali sono poi enormi e irrisolte anche a causa dell'assenza di livelli essenziali di assistenzache dovrebbero garantire servizi e prestazioni omegenee sul territorio nazionale.
Sulla disabilità gravano anni di riduzioni dei trasferimenti agli enti locali, di tagli di finanziamento, di disapplicazioni di norme, nazionali e internazionali, che si davano per consolidate.
FAND e FISH plaudono alla chiarificazione di Renzi, ma si vada oltre.
Il Piano di azione sulla disabilità (approvato con DPR lo scorso ottobre), ad esempio, attende di essere applicato con responsabilità diffuse, ma con una regia fondamentale da parte del Governo.
Anche la disabilità necessità di imponenti riforme, di investimenti oculati, di risorse, di scelte politiche che per troppo tempo sono state latitanti, inefficaci, insufficienti.
C'è bisogno di scelte che cambino "il verso" anche sulla disabilità.
Il Presidente Nazionale FISH - Federazione Italiana per il Superamento dell'Handicap, Pietro Vittorio Barbieri
Il Presidente Nazionale FAND - Federazione tra le Associazioni Nazionali delle persone con Disabilità, Giovanni Pagano

mercoledì 19 marzo 2014

I disabili verso una mobilitazione nazionale

Da Superando.it
«Le nostre Federazioni – dichiarano i Presidenti di FISH e FAND, le organizzazioni che rappresentano la quasi totalità delle Associazioni impegnate sul fronte della disabilità – rigettano ogni ipotesi di intervento sulle uniche provvidenze certe a favore delle gravi disabilità e intendono intervenire in tutte le sedi istituzionali, senza escludere il ricorso a una mobilitazione nazionale, per contrastare questa previsione»
Manifestazione di FISH e FAND
Saranno costrette a tornare in piazza le Federazioni FISH e FAND?
«Se sarà necessario non è da escludere una mobilitazione nazionale, tale da esprimere, con tutta la forza possibile, la disperazione che tali misure generano in una già grave situazione per le persone con disabilità e le loro famiglie».
Non lasciano spazio a mezze misurePietro Barbieri e Giovanni Pagano, presidenti rispettivamente della FISH(Federazione Italiana per il Superamento dell’Handicap) e della FAND (Federazione tra le Associazioni Nazionali delle Persone con Disabilità) – organizzazioni cui aderisce la quasi totalità delle Associazioni italiane impegnate sul fronte della disabilità – dopo la diffusione delle Proposte di revisione della spesa pubblica, redatte da Carlo Cottarelli, commissario straordinario per la Spending Review, fra le cui ipotesi vi sono anche alcuni interventi sulla spesa per le invalidità civili, ritenuti dalle Federazioni «particolarmente preoccupanti».
Nel mirino, in particolare – come già da giorni anticipiamo nel nostro giornale – sembra vi sia l’indennità di accompagnamento, ovvero quello che attualmente costituisce  l’unico sostegno certo alle persone con grave disabilità e alle famiglie che prevalentemente rappresentano per loro l’unico supporto, in assenza o carenza di servizi pubblici. Secondo il Commissario alla Spending Review, infatti, si dovrebbe introdurre un limite reddituale alle indennità di accompagnamento, specialmente per gli ultrasessantacinquenni, intensificando i controlli verso i presunti abusi.
«Il documento del Commissario Straordinario – dichiarano Barbieri e Pagano – riproponevetuste e discutibili proiezioni, evidenziando come in alcune Regioni vi siano percentuali maggiori di indennità di accompagnamento rispetto ad altre. Abusi, quindi, che sarebbero dimostrati appunto dai “picchi territoriali” e da un aumento della spesa non dimostrata da “flussi demografici”. Il Commissario, però, non ha incrociato i dati con la spesa per i non autosufficienti in quelle stesse Regioni. Scoprirebbe che, laddove le Regioni (come ad esempio la Calabria) spendono pochissimo per i disabili gravi, il numero delle indennità di accompagnamento lievita proporzionalmente. E soprattutto non ha presente i tagli massicciche la spesa sociale ha subìto nell’ultimo decennio, che spingono gli stessi Comuni a consigliare i propri Cittadini ad avviare le procedure di riconoscimento dell’indennità di accompagnamento».
«Quanto poi ai controlli – aggiungono i Presidenti di FISH e FAND -, il Commissario dovrebbe valutare l’efficienza e l’efficacia del milione di controlli sugli invalidi civili negli ultimi cinque anni, verifiche che hanno prodotto costi spaventosi (30 milioni di euro solo per medici esterni all’INPS lo scorso anno) e ben scarsi risultati. Verifiche, inoltre, che hanno causatoritardi spaventosi negli ordinari accertamenti (sfiorano i 300 giorni di attesa per un verbale di invalidità) ed enormi disagi in chi ha necessità di sostegno e aiuto. Rispetto infine all’ISEE(Indicatore della Situazione Economica Equivalente), che dovrebbe essere uno strumento di equità e non di taglio della spesa, si tratta di quello stesso indicatore che nonostante le reiterate proteste delle nostre Federazioni, considera alla stregua dei redditi da lavoro e da rendite finanziarie le pensioni (279,19 euro al mese) e le indennità di accompagnamento (504,07 euro al mese)».
«Le proposte del Commissario Straordinario Cottarelli – concludono Barbieri e Pagano – necessitano di un avallo politico: Governo e Parlamento dovranno operare una valutazione dell’impatto sociale sui singoli e sulle famiglie. FAND e FISH vogliono intervenire in questa valutazione e richiederanno oggi stesso un incontro con il ministro del Lavoro e delle Politiche sociali Giuliano Poletti. Le nostre Federazioni, quindi, rigettano qualsiasi ipotesi di intervento sulle uniche provvidenze certe a favore delle gravi disabilità e intendono intervenire in tutte le sedi istituzionali per contrastare questa previsione e per evidenziare quali siano gli effettivi rischi per i singoli e per le famiglie italiane. Si cercherà il confronto con la fermezza e la determinazione che queste prospettive impongono». (S.B.)

martedì 18 marzo 2014

Che spreco quei quattro soldi ai disabili!

“È alquanto grottesco che si invochi l’equità in un quadro di taglio drastico alla spesa pubblica. È alquanto bizzarro che si evochino controlli come se negli ultimi anni non se ne fossero attuati massicciamente (oltre un milione negli ultimi 5 anni). È alquanto miope che si consideri inefficiente una spesa sociale che è una delle più basse dell’Europa a 25”.
È la replica di Pietro Barbieri, presidente della Federazione italiana per il superamento dell’handicap (Fish), all’intervista rilasciata ieri dal sottosegretario alla Presidenza del Consiglio, Graziano Delrio, nella quale si parla di “tagli alla spesa pubblica inefficiente” e dei “12 miliardi sulle pensioni di invalidità e accompagnamento spesi dall’Inps”.
La Fish avverte che l’ipotesi che prende corpo, in modo assai preoccupante, è che il governo intenda ridurre drasticamente la spesa per pensioni di invalidità (circa 280 euro al mese) e per l’indennità di accompagnamento (500 euro al mese) riservata – fino a oggi – a persone con grave disabilità, non autosufficienti, allettati, malati oncologici terminali.
“Di fronte a questa prospettiva la Fish esprimerà al massimo la propria opposizione in tutte le sedi possibili e in tutti i modi civilmente ammessi. Non sarebbe un buon viatico, per un Governo che vuole cambiare il verso dell’Italia – conclude Barbieri - ritrovarsi le persone con disabilità e i loro familiari in piazza e dover spiegare quale sia il ‘verso’ che intende offrire ai suoi Cittadini più deboli”.

mercoledì 12 marzo 2014

I disabili non sono un bancomat

Disabili come bancomat per il governo: cresce l'allarme sull'indennità di accompagnamento.

http://www.superando.it/2014/03/12/accompagnamento-meglio-prevenire/

E ti pareva! Ci risiamo!

Non si tocchino le indennità di accompagnamento!

«Se verranno confermate le insistenti voci sulle intenzioni del Governo di contenere la spesa pubblica riducendo tra l’altro le indennità di accompagnamento – dichiara Pietro Barbieri, presidente della FISH (Federazione Italiana per il Superamento dell’Handicap) – si tratterà di un atto che la nostra Federazione e l’intero movimento delle persone con disabilità non potranno accettare e a cui reagiranno con la massima determinazione»
Disegno di omino che segna lo stop«È un Governo che nascerebbe davvero sotto una brutta stella se fosse realmente questo il primo segnale in tema dipolitiche sociali. Se verranno infatti confermate certe voci, si tratterà di un atto che la nostra Federazione e l’intero movimento delle persone con disabilità non potranno accettare e a cuireagiranno con la massima determinazione. Da subito, dunque, facciamo appello alle intelligenze presenti in Parlamento dalle quali vorremmo immediatamente sentire alzarsi un coro di protesta e di sdegno».
Questo il commento a caldo di Pietro Barbieri, presidente della FISH (Federazione Italiana per il Superamento dell’Handicap) di fronte alle insistenti voci sulle intenzioni del Governo in materia di indennità di accompagnamento e di pensioni di reversibilità.
Come si legge infatti in una nota diffusa dalla Federazione, «un significativo e repentino contenimento della spesa pubblica deriverebbe da interventi di riduzione nell’erogazione delle indennità di accompagnamento, prestazione assistenziale riservata agli invalidi totali e ai ciechi assoluti, non in grado di deambulare o non in grado di svolgere i normali atti della vita. Cioè persone con fortissime necessità di supporto che spesso contano solo sull’assistenza continua dei loro familiari».
«Un altro intervento di riduzione – si legge ancora – riguarderebbe poi le pensioni di reversibilità, cioè quelle riservate ai familiari superstiti di lavoratori che per tutta la vita lavorativa hanno versato contributi. Un colpo particolarmente violento, questo, all’equilibrio di migliaia di famiglie italiane».
Vale poi la pena riprendere anche l’amara conclusione della nota prodotta dalla FISH, quando cioè si ricorda che «l’indennità di accompagnamento, meno di 500 euro al mese, è – al momento – l’unico reale “livello essenziale” garantito alle persone con disabilità grave. Lacuna, questa, ancora più significativa, vista la carenza dei servizi di supporto alle persone e ai continui tagli che in questi anni si sono abbattuti sulle politiche sociali». (S.B.)

martedì 4 marzo 2014

Avviata class action contro il nuovo Isee


Da Fabiana Gianni, “il Fatto quotidiano” del 20 febbraio 2014

Una nuova class action per annientare i nefasti esiti che vivremo grazie all’approvazione del nuovo Isee. E’ partita una nuova iniziativa per portare in Tribunale un ricorso collettivo di disabili e famiglie. Purtroppo dobbiamo prendere atto che solo con le cause legali si riesce a vedere riconosciuto un diritto già previsto ma puntualmente disatteso.
Trovo davvero triste che noi famiglie da molti considerate addirittura privilegiate, dobbiamo inserire nelle varie voci del bilancio domestico quella di “spese legali”. Chi ci vuole far passare da ricchi a tutti i costi dovrebbe gestire ciò che eroga sulla propria pelle. E non è populismo, ma semplice concreta realtà.
Riporto un breve stralcio del ricorso che è estremamente chiaro e significativo:
«E’ stata una vera beffa – affermano dal comitato promotore della causa – ascoltare il presidente del Consiglio Letta annunciare questo provvedimento proprio il 3 Dicembre, giornata in tutto il mondo dedicata ai diritti dei disabili, e descriverlo come una normativa in favore delle persone con disabilità mentre è palese che, considerare i sostegni economici destinati a superare una condizione di gravissimo disagio quale un vero e proprio reddito, non possa che penalizzare ulteriormente famiglie già a concreto rischio di povertà.»
L’antefatto è rappresentato dall’art.5 del Decreto Salva Italia (DL n. 201, 6/12/2011) nel quale veniva rivoluzionato l’utilizzo dell’Isee ma soprattutto dal Decreto attuativo recentemente pubblicato in Gazzetta Ufficiale. In quest’ultimo sono stati infatti fissati gli elementi utili a fotografare la “ricchezza” delle famiglie, individuata anche nelle indennità di accompagnamento e nei sostegni economici per l’assistenza domiciliare alla persone non autosufficienti e che, all’interno del decreto incriminato, vengono considerati alla stessa stregua delle plusvalenze di Borsa o dei redditi d’impresa. Altro elemento preoccupante è l’aver cancellato il coefficiente di riparametrazione che precedentemente considerava il disagio delle famiglie con disabilità. Ma del resto è tutto il Decreto ad essere infarcito di iniquità, disattenzioni, inasprimenti, tanto da farlo stridere fortemente con le parole del Governo che hanno astutamente tentato di farlo passare per una norma in favore delle persone con disabilità.
Il ricorso verrà curato dal Prof Federico Sorrentino, noto costituzionalista e docente universitario, che invita gli aspiranti ricorrenti ad attivarsi il prima possibile in quanto i termini per poter impugnare la normativa scadranno entro brevissimo tempo.
A sostegno dell’iniziativa, predisposta in forma collettiva per ridurre la spesa che i ricorrenti dovranno affrontare per una causa di portata storica, e per fornire tutte le informazioni necessarie ai firmatari del ricorso, sono raggiungibili su internet il gruppo Facebook “STOP AL NUOVO ISEE” e il blog dove sarà anche possibile sottoscrivere online la propria adesione attraverso lo specifico modulo.
Aggiungo che forse dovremmo prevedere le spese legali per il riconoscimento dei diritti contro le discriminazioni siano detraibili. Almeno questo. Ma osservo con enorme frustrazione che moltissime famiglie ora ricche, non hanno mezzi per difendersi. La class action è una soluzione che stempera e riduce i costi, ma molti non hanno neanche la possibilità di pagare la singola quota.
E quanti altri ancor più deboli per motivi di isolamento, età, cultura rimangono fuori anche rispetto la possibilità di difendere i propri diritti e quelli dei loro cari.
Cerchiamo di dare voce a tutti e cerchiamo ognuno nel suo piccolo di trasferire queste informazioni. Che almeno si salvi il diritto all’informazione, che semplice e forse spicciola , può significare la differenza sostanziale per tanti.