lunedì 28 marzo 2011

Tagli a scuola? Ministero condannato


Il tribunale della Spezia ha individuato una «condotta discriminatoria» del ministro per l'istruzione che ha ridotto le ore di insegnamento di sostegno a favore di uno studente disabile di un istituto superiore della Spezia. A proporre il ricorso davanti al giudice competente era stata l'avvocato Isabella Benifei.
Il giudice ha condannato il ministero a ripristinare le ore di sostegno e a pagare le spese processuali. Incaricata dai genitori del ragazzo, l’avvocato Benifei ha contestato il contrasto fra i tagli della Gelmini e il diritto alla tutela delle persone con disabilità. «L'articolo 3 della Costituzione - si legge nel ricorso - promuove la piena attuazione del principio di parità di trattamento» e con il provvedimento ministeriale «viene leso il diritto del disabile all'istruzione.

venerdì 18 marzo 2011

Poi, un giorno, non ce la fai più

Delitti d’amore
(e di disperazione)




2011

9 ottobre
BARGA – Lo ha strangolato con le bretelle che aveva accanto al letto. Temeva che nessuno potesse più prendersi cura di suo figlio, Andrea, 39 anni, cerebroleso. Dormivano nella stessa stanza, padre e figlio, in una casa di campagna di Lato, una frazione di Barga in provincia di Lucca. La moglie del pensionato dormiva in un'altra stanza.
Questa mattina Romano C., 65 anni, ex artigiano ora in pensione, quando Andrea si è svegliato e tossiva e si lamentava ha preso le bretelle e lo ha strangolato. Poi ha chiamato il 118. L’uomo ha poi spiegato agli investigatori di essere malato e che la sua angoscia era quella di lasciare il figlio solo perché temeva che nessuno potesse prendersi cura di lui

2010

21 gennaio
Pavia – Un’esistenza passata ad accudire la figlia disabile. Tristezza e sacrifici accumulati giorno per giorno, per 50 anni. Fino a che il padre, un ex commerciante di 76 anni, non ce l’ha fatta più. Si è tolto la vita accanto al letto di quella figlia che amava così tanto, legandosi un tirante attorno al collo e azionando il meccanismo sollevatore del letto con il telecomando. Nessun biglietto. Un passato difficile, quello dell’uomo, che aveva perso un figlio di appena 16 anni, annegato in un lago durante una vacanza, e la moglie, stroncata da una malattia. C’era rimasta solo sua figlia a spingerlo ad andare avanti. Di lei, affetta dalla nascita da una grave disabilità fisica e mentale, si era sempre preso cura, spesso da solo. Non voleva che finisse in un istituto, non voleva separarsi da lei e non chiedeva quasi mai aiuto. E così ha fatto anche l’ultimo giorno: ha lavato e cambiato sua figlia, come sempre, le ha aggiustato le lenzuola, quindi ha riposto le sue medicine e le pastiglie sul comodino, bene in vista, come a ricordare agli altri di non fargliele mai mancare. Gesti lucidi, provocati da una sofferenza interiore che forse il pensionato era riuscito a nascondere agli altri per molto tempo. L’uomo pensava al passato, ma anche al presente e al futuro. Pensava che la sua vecchiaia l’avrebbe sempre di più allontanato dall’unica cosa che gli restava, e in un momento di vuoto ha deciso di farla finita. Lo ha fatto continuando a restare vicino a quell’unica figlia. Quindi si è legato al collo il tirante ed ha azionato il meccanismo lasciandosi trascinare dal sollevatore.

9 maggio
Ravenna – Un uomo di  85 anni, Giovanni, ha ucciso il figlio disabile di 53 anni con un colpo di pistola alla testa. Quindi si è sparato a sua volta alla tempia.

2009

17 marzo
Teramo – Un pensionato settantenne, Vincenzo, di Campli, ha ucciso questa mattina con un colpo di fucile in pieno petto il figlio Giuseppe di 35 anni, affetto da disabilità psichica.

8 aprile
Milano – Un uomo di 70 anni ha copito con un coltello la moglie e il figlio disabile mentale e poi si è tolto la vita gettandosi da una finestra della sua casa.

19 giugno
Bari – Lei muore per infarto. Lui, disabile, di fame. Perché non c'era nessuno che potesse dargli da mangiare. È tutto accaduto nel silenzio più totale, nessuno ha visto, nessuno si è accorto di nulla. Per una settimana. Poi la scoperta terribile: i due corpi senza vita, già in stato di decomposizione. E’ successo a Bari, in pieno centro. Lì vivevano Maria, 86 anni, e suo figlio Cosimo, 52 anni, sordo e cieco. Lì sono morti in solitudine e povertà.

19 luglio
Bolzano – Ha lasciato la figlia di appena cinque mesi, disabile, in un pozzetto per l’irrigazione, quindi è fuggita facendo perdere le proprie tracce lasciando la carrozzina vuota in mezzo ai campi. Il cadavere della madre, 44 anni, è stato ritrovato solo dopo la mezzanotte poco distante, tra le vigne. Il corpo ormai privo di vita della bambina, affetta dalla sindrome di Down, è stato rinvenuto poco dopo nel pozzo. La donna, maestra d’asilo, amante dei bambini, madre anche di un bambino di 5 anni, non era riuscita a superare il trauma della nascita di una bimba disabile e ieri ha ceduto alla propria disperazione.


30 settembre
Roma – Dopo aver saputo di aver un cancro alla prostata un uomo uccide la figlia disabile di 47 anni annegandola in bagno e quindi si è tolto la vita gettandosi dalla finestra di casa, a un quinto piano. Gente semplice, gentile malgrado le tante disgrazie che li avevano segnati. Così nel popolare quartiere Prenestino gli abitanti raccontano la famiglia Silvestri. «Da quando è nata la figlia le sono stati sempre accanto – dicono i vicini – genitori così magari esistessero al mondo. La portavano in braccio perché non poteva muoversi. Quando il signor Luigi trovava occupato il suo posto riservato per handicap non ha mai litigato con nessuno. Era una famiglia di brava gente”. La polizia ritiene che la disperazione per la malattia, ha spinto l'uomo a uccidere la figlia disabile per non lasciarla sola in caso della sua morte.

2008

4 febbraio
Savona – “Non posso pensare di lasciare questo figlio che ho tanto amato da solo in questo mondo. Perdonatemi”: con questa frase Francesco, 89 anni, ha motivato su uno dei due biglietti lasciati alle due figlie sessantenni che abitano a Milano, il tragico gesto che due giorni fa lo ha spinto a premere il grilletto della sua pistola contro il figlio adottivo Pophillat, 35 anni, affetto da una forma di disabilità fisica e mentale, per poi uccidersi rivoltando l'arma contro se stesso.

20 febbraio
Imola – Una ragazza di 25, sofferente dalla nascita di un grave handicap psichico, è stata uccisa a coltellate e colpi di mattarello dalla madre quarantanovenne, la quale ha poi ha tentato il suicidio squarciandosi un braccio con diversi colpi dello stesso coltello usato per uccidere la figlia. E’ accaduto a Sassoleone, nell’Appennino imolese.


23 giugno
Reggio Calabria – Una tragedia della disperazione. Così un investigatore ha definito l’assassinio di Antonio, di 36 anni, ucciso dal padre Alessio, di 63. Antonio, da tempo malato di mente, è stato ucciso dal padre nel sonno con due colpi di fucile sparatigli alla testa da breve distanza. Tra i due vi erano continue liti causate dallo stato del malato.

5 luglio
Milano – Un padre disperato di 68 anni, pensionato, cerca di dare fuoco al figlio trentenne, schizofrenico violento.  Il ragazzo viveva in casa con la madre ed il padre. Le liti e le aggressioni erano continue, furibonde.

2007

29 giugno
Palermo –  Padre uccide figlio autistico e denuncia: per lo Stato i disabili non esistono.
Ha preso per mano il figlio autistico e lo ha condotto fuori di casa per fare una passeggiata nelle campagne di Gibilrossa. Ma è tornato da solo. Una tragedia della disperazione quella che ha portato Calogero, maestro di scuola in pensione, ad uccidere il suo unico figlio, Angelo, 26 anni, autistico da quando ne aveva due. Lo ha strangolato con una corda da traino e una chiave inglese che teneva nel cofano della sua auto. Poi col cadavere del figlio in macchina si è presentato ai carabinieri della stazione di Villagrazia, a Palermo. “Ho ucciso mio figlio. Non ce la facevo più”, ha detto.

8 novembre

Venezia – Dopo anni di cure amorevoli è crollata, e ha imbavagliato e legato a una catena nello scantinato di casa la figlia 25enne, disabile al 75%. A scoprire l’accaduto è stato il padre della ragazza il quale, al rientro dal lavoro, ha trovato la figlia legata e imbavagliata e ha chiesto l'intervento dei militari. Già in passato la donna si era rivolta ai medici per crisi legate alle gestione familiare.

22 novembre
Fano – Una donna di 50 anni, Silvana, ha ucciso questa mattina Sara, la figlia disabile di 22 anni, tagliandole la gola con un coltello; la donna ha poi cercato di suicidarsi usando la stessa arma. È stata ricoverata in gravissime condizioni. La ragazza era gravemente disabile dall’età di quattro anni, e la madre, una casalinga, pativa molto questa condizione, che necessitava di continua assistenza e attenzione.


2005

20 dicembre
Roma – Un uomo decapita la moglie, quindi uccide il figlio disabile di 25 anni e muore d’infarto. I vicini avevano più volte udito litigi dal loro appartamento e talvolta erano intervenute le forze dell'ordine. La coppia negli ultimi tempi litigava spesso, in particolare per motivi economici legati al mantenimento del figlio.

2004

22 febbraio
Caltanissetta – Un uomo di 42 anni, dopo aver perso il lavoro, si getta in mare con la figlia disabile: la bimba, 12 anni, muore; lui invece si salva.

2003

25 gennaio
Modena – Guerino, 56 anni, cantoniere comunale in pensione, a Prignano uccide sua madre, Rosilde, 89 anni, da qualche tempo bloccata su una sedia a rotelle. L’ha colpita con un coltello e forse anche con un martello, poi è uscito per andare a gettarsi in una pozza biologica poco lontana da casa. Ha lasciato un biglietto: “Mi troverete nel pozzo nero”. E lì è stato ripescato il suo corpo senza vita.

13 giugno
Roma – Salvatore, 76 anni, medico militare in pensione, fa ingerire una forte dose di tranquillanti al figlio di 39 anni, autistico, sordomuto e psicotico, e lo uccide con due colpi di pistola davanti alla moglie. “Nostro figlio ci maltrattava e ci aggrediva, la nostra vita era diventata un inferno“, racconta poi la donna.

17 giugno
Comacchio – Rina, 56 anni, dà qualche goccia di tranquillante alla figlia Maria Grazia, affetta da una forma molto grave di autismo, e poi la uccide soffocandola con le coperte. “Non ne potevo più, ho ammazzato la mia ragazza”, ha confessato la donna ai carabinieri. La figlia era diventata particolarmente aggressiva, urlava sempre, si scagliava soprattutto contro la madre, e non permetteva ad alcuno di entrare in casa.

4 settembre
Milano – Un pensionato di 64 anni non sopportando più le sofferenze della convivente afflitta da un tumore al cervello la colpisce ripetutamente riducendola in fin di vita, e poi si impicca.

11 settembre
Sondrio – Un pensionato di 77 anni uccide la moglie gettandola dal quarto piano dell’ospedale, poi si è toglie la vita buttandosi a sua volta nel vuoto. La donna era da tempo malata e bloccata su una sedia a rotelle. L'uomo aveva confidato a conoscenti che non ce la faceva più a vederla soffrire in quel modo.

29 settembre
Bologna – Alfio, 77 anni, strangola con un cavo elettrico la moglie Rosanna di 79 anni, gravemente invalida, immobilizzata a letto; poi cerca di uccidersi chiudendosi la testa in un sacco di plastica. Ma lo salva la figlia. Ha lasciato un biglietto: “Non ce la faccio più. Non potevo più vederla soffrire in quelle condizioni. Non lo meritava. Perdonatemi“.

2 novembre
Trento – In una elegante villetta di Ville del Monte, comune di Tenno, sul versante nord del lago di Garda, Maria, 46 anni, uccide soffocandolo con un cuscino il figlio Massimiliano (28 anni), costretto su una sedia a rotelle per una grave forma di patologia plastica emersa all’età di sei mesi. La donna racconta poi ai carabinieri che il ragazzo le diceva spesso che preferiva morire piuttosto che vivere così. “Non volevo più che soffrisse”. Quando il figlio era ancora piccolo, la madre si era licenziata dal lavoro per potergli stare sempre vicina.

2002

18 marzo
Anzio (Roma) – Klaus, tedesco di 63 anni, uccide la moglie di 54 anni e i figli disabili di 15 e 11 anni nel bosco di Foglino, poi va all'ospedale di Anzio, sale al terzo piano e si toglie la vita gettandosi nel vuoto.

3 aprile
Alatri (Frosinone) – Non ce la faceva più ad andare avanti, ma non voleva che il fratello, disabile  e quasi cieco, rimanesse solo. Così, Rina, 63 anni, ha sciolto un cocktail di farmaci in due tazze di cioccolato che ha poi bevuto assieme al fratello Paolo (59). L'uomo è morto, lei è sopravvissuta ed è stata arrestata.

26 settembre
Parma – Il bambino, nove anni, è in coma da tre anni, condannato da una malattia genetica, rara e spietata. Un piccolo essere inanimato, destinato a una morte lenta dalla paralisi dei muscoli, tenuto in vita da una macchina e dalla straordinaria dedizione dei genitori. Poi... Il papà, un uomo intelligente e lucido, fino a quella sera ostinato e tenace nell’assistere il bambino, stacca il respiratore , prende in braccio il figlio, apre la finestra  e si lancia dal terzo piano. Muoiono entrambi sull’asfalto di casa.

24 ottobre
Parma – Pier Ezio, 42 anni, insegnante, si butta da una finestra del suo appartamento al terzo piano tenendo in braccio il figlio Jacopo di 9 anni. I due muoiono sul colpo. Il bambino era affetto dalla sindrome di Hoffman e dal '99 anni era in coma irreversibile. L'uomo ha lasciato un biglietto alla moglie, assente al momento della tragedia: “Mary, io e Jacopo stiamo uscendo. Fai quello che vuoi. Vivi".

2001

12 settembre
Modena – Madre uccide il figlio quattordicenne con problemi di autismo soffocandolo con un sacchetto avvolto intorno alla testa nella sua camera da letto a Limidi di Soliera.

23 ottobre
Bologna – Una donna di 48 anni stacca il tubo del gas e quando il marito accende una sigaretta l’esplosione uccide lui e Cinzia, figlia disabile di 29 anni. La donna, ustionata gravemente, confessa dieci giorni dopo.

3 novembre
Formignana (Ferrara) – Un padre strangola la figlia paraplegica. 

1999

14 maggio
Santeramo in Colle (Bari) – Un’anziana donna uccide la figlia cerebrolesa di 49 anni avvelenandola con una massiccia dose di tranquillanti sciolti nell'acqua, poi tenta il suicidio nello stesso modo.

4 dicembre
Costigliole (Asti) – Un agricoltore di 73 anni uccide a fucilate il figlio disabile di 38 anni, handicappato mentale, poi si uccide.
 
1998

28 agosto
Grottaferrata (Roma) - Un pensionato di 76 anni uccide con un colpo di pistola il figlio di 41 anni, handicappato mentale. Poi si spara con la stessa arma.

1997
7 febbraio
Sassoferrato (Ancona) – Un farmacista di 58 anni uccide con un colpo di pistola la figlia di 33 anni, affetta da handicap mentale, poi si spara alla testa rimanendo ferito in modo gravissimo.

8 dicembre
Mantova – Una donna di 58 anni annega la figlia di 33 anni, con gravi handicap psico-fisici nel Lago inferiore, alla periferia di Mantova. Poi si uccide annegandosi a sua volta.