sabato 16 gennaio 2016

Rimandiamo il pacco al mittente

“Il 30 dicembre scorso è stato creato un gruppo su Facebook per riaccendere i riflettori sui diritti delle persone disabili, ormai spenti da troppo tempo” scrive Germana Lancia, Responsabile Sportello relazioni con studenti disabili presso Sapienza Università di Roma. “Siamo cresciuti subito, oggi siamo 7842, ma vorremmo crescere molto di più, perché vorremmo portare avanti delle iniziative. Per fare questo ci serve molta forza, ovvero partecipazione in tutta Italia. È per questo che mi rivolgo a voi, certa nella vostra disponibilità a rendere pubblica la nostra iniziativa”.
Questi nome e link del gruppo:
AFFARI TUOI. Il Pacco del Parlamento alle persone disabili. AVANTI UN ALTRO!
“Chi si iscrive, o chi vene iscritto e vi rimane, lo fa perché ritiene giusto difendere i diritti delle persone disabili tutte: bambini, giovani, adulti, anziani. Diritti che da troppo tempo sono stati nascosti in cantina – si apprende dalla descrizione del gruppo – ,il Gruppo prende lo spunto da una legge vergognosa che considera reddito le pensioni, gli assegni, le indennità, erogate alle persone disabili, approvata dal Parlamento nel dicembre 2014 e riconfermata nel dicembre 2015.
Queste le prime proposte del gruppo:
1) Rimandiamo il PACCO al mittente.
2) Chiediamo l’abolizione della norma, nella parte in cui prevede che nel reddito siano calcolate le somme ricevute dalle persone con invalidità visiva, uditiva, motoria, psichica e generica (che non rientra in nessuna della categorie citate): indennità di accompagnamento, pensione di invalidità, assegni agli invalidi parziali, indennità di frequenza, assegni sociali, indennità agli invalidi per lavoro.
3) Aspettiamo le scuse dei parlamentari che hanno tradito la nostra fiducia.
4) Ringraziamo chi ha proposto l’emendamento per tutelare i nostri diritti; ringraziamo chi è intervenuto in difesa dei nostri diritti; ringraziamo chi ha votato in favore dei nostri diritti.
È sempre bene ricordare, a tutti, che si tratta di un nostro DIRITTO, non di un’elemosina dei nuovi faraoni, concessa ai nuovi schiavi.
5) Riaccendiamo i riflettori sui diritti delle persone disabili, spenti ormai da troppo tempo.
6) Solleviamo tutti i problemi che quotidianamente affrontiamo; ricordiamoci che siamo un risorsa per questa Società, che ci relega ai margini; che si dimentica di noi, e noi sopportiamo senza creare problemi.
7) Raccontiamo le nostre storie, quelle di ogni giorno, e forse le Istituzioni capiranno quanto lontane siano dal rispetto della normativa vigente, prima fra tutte la Costituzione.
Cosa dire a chi ha votato contro i nostri diritti?
Guardatevi allo specchio e trovatevi una definizione!
Visto che non ci tutela chi sta in alto ed è pagato per farlo, sarebbe un loro dovere; cerchiamo di cambiare dal basso, fiduciosi del fatto che tante gocce formano un mare.
Per ora siamo un bel fiume pulito che scorre veloce ma, per diventare mare sono qui a chiedervi un grande aiuto, di aggiungere al gruppo i vostri amici e le vostre amiche che pensate possano essere interessate a dare la loro solidarietà per i diritti dimenticati.
Vi invito a pubblicare storie che conoscete; storie che trovate su internet, i vostri pensieri, le vostre proteste.
Grazie a coloro che in pochi giorni hanno fatto grande il gruppo e grazie a quelli che arriveranno”.
(tratto da Redazione ilfaro24.it,  che ringraziamo)