sabato 7 dicembre 2013

All'insegna dell'indifferenza e dell'inciviltà

''Esprimiamo tutta la nostra contrarietà rispetto alla scelta fatta con il nuovo regolamento ISEE di considerare nel computo dei redditi del nucleo familiare anche i trattamenti assistenziali, come le pensioni sociali, le indennità di accompagnamento e quelle di frequenza. E' inaccettabile che si sia scelto di considerare tali provvidenze vere e proprie 'fonti di reddito'. E' la dimostrazione di come oggi le politiche pubbliche rispondano ad esigenze di 'cassa' piuttosto che ai reali bisogni delle persone e dei nuclei familiari, sempre più in difficoltà dal punto di vista dei redditi e dell'accesso ai servizi socio -sanitari pubblici''. A dichiararlo è Tonino Aceti, coordinatore nazionale del Tribunale per i diritti del malato-Cittadinanzattiva.
''L'aspetto grave della vicenda consiste nel fatto che tale principio, introdotto nel nostro Ordinamento attraverso la Legge 214/2011 e fortemente contestato dalle Organizzazioni civiche e delle persone con disabilita', sia stato riconfermato inopinatamente nella Legge di stabilita', attraverso la bocciatura degli emendamenti che ne proponevano la abrogazione''.
''A questo punto - conclude Aceti - 'visto che la Legge di Stabilità è ancora in discussione alla Camera dei Deputati, chiediamo formalmente al Governo e al Parlamento di abrogare questa norma. Altrimenti si assuma la responsabilità di spiegare il perché ai cittadini''.