Da Fabiana Gianni, “il Fatto quotidiano” del 20 febbraio 2014
Una nuova class action per annientare i nefasti esiti che
vivremo grazie all’approvazione del nuovo Isee. E’ partita una nuova
iniziativa per portare in Tribunale un ricorso collettivo di disabili e famiglie.
Purtroppo dobbiamo prendere atto che solo con le cause legali si riesce a
vedere riconosciuto un diritto già previsto ma puntualmente disatteso.
Trovo davvero triste che noi famiglie da molti considerate
addirittura privilegiate, dobbiamo inserire nelle varie voci del bilancio
domestico quella di “spese legali”. Chi ci vuole far passare da ricchi a tutti
i costi dovrebbe gestire ciò che eroga sulla propria pelle. E non è populismo,
ma semplice concreta realtà.
Riporto un
breve stralcio del ricorso che è estremamente chiaro e significativo:
«E’ stata una vera beffa – affermano dal comitato promotore
della causa – ascoltare il presidente del Consiglio Letta annunciare questo provvedimento
proprio il 3 Dicembre, giornata in tutto il mondo dedicata ai diritti dei
disabili, e descriverlo come una normativa in favore delle persone con
disabilità mentre è palese che, considerare i sostegni economici destinati a
superare una condizione di gravissimo disagio quale un vero e proprio reddito,
non possa che penalizzare ulteriormente famiglie già a concreto rischio di
povertà.»
L’antefatto è rappresentato dall’art.5 del
Decreto Salva Italia (DL n. 201, 6/12/2011) nel quale veniva rivoluzionato
l’utilizzo dell’Isee ma soprattutto dal Decreto attuativo recentemente
pubblicato in Gazzetta Ufficiale. In quest’ultimo sono stati infatti fissati
gli elementi utili a fotografare la “ricchezza” delle famiglie, individuata anche
nelle indennità di accompagnamento e nei sostegni economici per l’assistenza
domiciliare alla persone non autosufficienti e che, all’interno del decreto
incriminato, vengono considerati alla stessa stregua delle plusvalenze di Borsa
o dei redditi d’impresa. Altro elemento preoccupante è l’aver cancellato il coefficiente di riparametrazione che precedentemente considerava il
disagio delle famiglie con disabilità. Ma del resto è tutto il Decreto ad
essere infarcito di iniquità, disattenzioni, inasprimenti, tanto da farlo
stridere fortemente con le parole del Governo che hanno astutamente tentato di
farlo passare per una norma in favore delle persone con disabilità.
Il ricorso verrà curato dal Prof Federico Sorrentino, noto
costituzionalista e docente universitario, che invita gli aspiranti ricorrenti
ad attivarsi il prima possibile in quanto i termini per poter impugnare la
normativa scadranno entro brevissimo tempo.
A sostegno dell’iniziativa, predisposta in forma
collettiva per ridurre la spesa che i ricorrenti dovranno affrontare per una
causa di portata storica, e per fornire tutte le informazioni necessarie ai
firmatari del ricorso, sono raggiungibili su internet il gruppo Facebook “STOP
AL NUOVO ISEE” e il blog dove sarà anche possibile sottoscrivere online la
propria adesione attraverso lo specifico modulo.
Aggiungo che forse dovremmo prevedere le spese
legali per il riconoscimento dei diritti contro le discriminazioni siano detraibili. Almeno questo. Ma
osservo con enorme frustrazione che moltissime famiglie ora ricche, non hanno mezzi per difendersi.
La class action è una soluzione che stempera e riduce i costi, ma molti non
hanno neanche la possibilità di pagare la singola quota.
E quanti
altri ancor più deboli per motivi di isolamento, età, cultura rimangono fuori
anche rispetto la possibilità di difendere i propri diritti e quelli dei loro
cari.
Cerchiamo di
dare voce a tutti e cerchiamo ognuno nel suo piccolo di trasferire queste
informazioni. Che almeno si salvi il diritto all’informazione, che semplice e
forse spicciola , può significare la differenza sostanziale per tanti.
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