venerdì 27 aprile 2012

Welfare, da Monti altro colpo di scure


Welfare sempre più a rischio per il taglio nazionale del 93% delle risorse per servizi indispensabili.  Dopo il grido di allarme lanciato dal presidente della conferenza delle Regioni Vasco Errani anche gli assessori regionali al welfare chiedono al Governo la difesa dello stato sociale e dei più deboli attraverso il riassetto dei servizi. Lo spiega l’assessore alle politiche sociali della Regione Liguria e coordinatrice degli assessori per la conferenza delle regioni, Lorena Rambaudi.
“Non si può proseguire sulla strada dei pesanti tagli imposti negli ultimi anni – dice Rambaudi – soprattutto in un momento in cui la richiesta di servizi è triplicata. Serve un riassetto del sistema che punti su pochi obiettivi strategici: infanzia, non autosufficienza, lotta alla povertà, emergenza abitativa e disagio”. A livello nazionale per far ripartire il sistema servirebbero almeno 1,5 miliardi e a livello ligure 45 milioni di euro. ”Le risorse – dice Rambaudi – potrebbero essere ricavate dal  ripristino delle somme destinate alle politiche sociali e previste dalle norme sul prolungamento dell’età pensionabile delle donne, dall’altro dalla lotta all’evasione fiscale, dalle entrate del gioco e dai risparmi derivanti dalle spese per gli armamenti”. Secondo Rambaudi ridurre le politiche sociali vuol dire anche contrarre e i posti di lavoro diffusi sul territorio e accessibili ad una vasta platea di giovani. “Se le politiche del Governo non saranno modificate – conclude l’assessore ligure – il risultato è che i cittadini avranno il 40 per cento in meno dei servizi”.

giovedì 26 aprile 2012

Altra prova di rigore del governo Monti

“La bocciatura dell'istituzione di un fondo di 150 milioni di euro per i disabili da parte del governo Monti, una somma equivalente a quanto si spende per due mesi e mezzo di missione in Afghanistan, e' un atto gravissimo che allontana ancor di piú l'Italia dal modello sociale europeo”. A dirlo e' l'europarlamentare e capodelegazione Idv Niccoló Rinaldi, commentando il parere negativo del sottosegretario alle Politiche sociali Cecilia Guerra, fornito nel corso dell’ultima audizione della Commissione Affari sociali della Camera, all'istituzione del fondo per la disabilitá. “Giá preferire un modello economico che salva le banche e taglia il welfare e' censurabile – ha osservato l'eurodeputato -. In quest'ambito, poi, ridurre drasticamente i fondi per i disabili gravi nel momento in cui restano senza familiari che li possano accudire, il cosiddetto fondo per il ‘dopo di noi’, è davvero incredibile, vergognoso e crudele”.
Secondo l'europarlamentare, il parere negativo del governo “e' un pessimo segnale politico che, se confermato, potrebbe ridurre alla disperazione milioni di famiglie: in Italia vivono 2,6 milioni di disabili gravi, di cui un terzo giovani. Spero, dunque, in un sussulto di dignitá dell'esecutivo: portare la spesa sociale per disabili, anziani e minori dell'Italia oltre l'attuale misero 0,4% del Pil ora e' davvero un imperativo di civiltá”.