Welfare sempre più a
rischio per il taglio nazionale del 93% delle risorse per servizi
indispensabili. Dopo il grido di
allarme lanciato dal presidente della conferenza delle Regioni Vasco Errani
anche gli assessori regionali al welfare chiedono al Governo la difesa dello
stato sociale e dei più deboli attraverso il riassetto dei servizi. Lo spiega
l’assessore alle politiche sociali della Regione Liguria e coordinatrice degli
assessori per la conferenza delle regioni, Lorena Rambaudi.
“Non si può proseguire sulla
strada dei pesanti tagli imposti negli ultimi anni – dice Rambaudi –
soprattutto in un momento in cui la richiesta di servizi è triplicata. Serve un
riassetto del sistema che punti su pochi obiettivi strategici: infanzia, non
autosufficienza, lotta alla povertà, emergenza abitativa e disagio”. A livello
nazionale per far ripartire il sistema servirebbero almeno 1,5 miliardi e a
livello ligure 45 milioni di euro. ”Le risorse – dice Rambaudi – potrebbero
essere ricavate dal ripristino
delle somme destinate alle politiche sociali e previste dalle norme sul prolungamento
dell’età pensionabile delle donne, dall’altro dalla lotta all’evasione fiscale,
dalle entrate del gioco e dai risparmi derivanti dalle spese per gli
armamenti”. Secondo Rambaudi ridurre le politiche sociali vuol dire anche
contrarre e i posti di lavoro diffusi sul territorio e accessibili ad una vasta
platea di giovani. “Se le politiche del Governo non saranno modificate –
conclude l’assessore ligure – il risultato è che i cittadini avranno il 40 per cento in
meno dei servizi”.