Michele Lastilla
(dalla pagina Facebook Disabili in lotta: dalla delega all’azione)
Quello che non mi dà pace è il pensiero che i disabili non hanno ritenuto
importante fare rete per inserirci in modo alternativo e parallelo alle gradi
lobby. Ho battuto e ribattuto su questo chiodo fino alla nausea di qualcuno.
Ma, ritengo che ora la situazione per noi è tale che solo se decidessimo di
unire le forze fuori dalle lobby, potremmo dire qualcosa di incisivo. Le
federazioni e le associazioni al loro interno si fanno la lotta a danno degli
stessi disabili. Ognuno vuole primeggiare. vecchia prassi, vecchio vizio che ci
ha portato dove siamo. non so quanti di noi condividono l'idea che siamo ormai
al fatto che lo Stato, l'ente locale non intendono svolgere un ruolo pubblico
in materia di diritti e di prestazioni.
Si vuole delegare al privato perché in uno Stato capitalistico, secondo le
pieghe che ha preso da Berlusconi e Monti, la spesa pubblica va ridotta al
lumicino. Per questo e a questo servirà il nuovo Isee che farà finta di
aiutare ma, aiuterà solo chi è poverissimo. Non si tiene conto che la
inclusione di un disabile al lavoro, allo studio, alla vita indipendente, alla
accessibilità, alla mobilità ha costi che la persona non può sopportare. L'Isee
serve solo a escludere, ficchiamocelo in testa. Colpirà anche il tenore di vita
di tutti noi. Tenore di vita che non è certamente quello di manager e ricchi.
Siamo stati rigettati in un angolo della società civile e non avremo più
possibilità di far vedere che i disabili possono produrre, possono fare una
vita attiva. ma senza servizi e prestazioni che con lo stato economico contano
nulla, noi disabili dovremo rinunciare a tutto.
Insomma non possiamo permetterci in queste condizioni di spendere per la
nostra inclusione. Non si arriva più neppure alla fine del mese con uno
stipendio o pensione di lavoro, non ci si può curare più, non si può passare il
tempo libero, non possiamo permetterci il lusso di acquistare ausili
tecnologici per la nostra autonomia. Ma è mai possibile che alla maggioranza
dei disabili ciò non interessi? è mai possibile che si accontentino solo di
trovare in rete notizie per mandarle nei gruppi? e a che pro mandare notizie se
ad esse non si è in grado di reagire? mi sa che si giochi a gara a chi fa lo
scoop giornalistico. quando qualcuno ha dato per primo una notizia e la si fa
cadere nelle tubature del cesso, a cosa serve averla? Perché non si ha il
coraggio di farlo? non si vuol ragionare? si è ormai al fatalismo e alla
rassegnazione? siamo masochisti? battete un colpo serio se ci siete.
Chi non si rassegna a tutto ciò deve rassegnarsi a farsi soffocare per
colpa degli stessi disabili rinunciatari?
Nessun commento:
Posta un commento