Una manifestazione di protesta è stata indetta per martedì 21 febbraio a Roma, in Piazza Montecitorio (ore 10.30-13.30) dal Movimento Disabili Rinnovamento Democratico (Nulla su di Noi, Niente senza di Noi) e dal gruppo di Facebook Disabili in Lotta dalla Delega all'Azione.

Anche fisicamente, dunque, le persone con disabilità che aderiranno all'iniziativa intendono protestare contro alcuni NO, ribaditi recentemente dal Governo, vale a dire il no a un'indennità di accompagnamento concessa al solo titolo della minorazione, quale diritto inviolabile, il no all'esclusione dall'ISEE (Indicatore della Situazione Economica Equivalente) delle provvidenze legate alla disabilità e il no all'eliminazione delle parti relative ai disabili dall'articolo 5 della Legge 214/11, quello appunto riguardante l'ISEE.
«Tutto ciò - dichiarano ancora i coordinatori della protesta - mette a rischio le indennità di accompagnamento, le pensioni di invalidità e quelle dei ciechi civili e sordomuti, ma anche i servizi come l'assistenza domiciliare, la riabilitazione, la permanenza nei centri diurni, i trasporti agevolati, il badantato, l'assistenza infermieristica, il sostegno scolastico, l'assegno sociale, l'assegno di cura, insomma, tutte le altre provvidenze legate alla disabilità. Chiediamo dunque che dall'articolo 5 della Legge 214/11 venga eliminata la parte relativa ai disabili; che l'indennità di accompagnamento venga ancora concessa al solo titolo della minorazione e sia considerata come un diritto inviolabile; che tutte le provvidenze relative alla disabilità siano tenute fuori dall'ISEE; che le spese dei servizi forniti alle persone con disabilità dal Sistema Sanitario Nazionale siano gratuite; che gli ausili per la mobilità, la comunicazione, e l'autonomia, per la vita indipendente, vengano forniti dallo Stato, con la compartecipazione agevolata da parte dell'interessato in base al reddito personale; che sia garantito il sostegno scolastico ed extrascolastico e il diritto al lavoro».
E concludono: «Noi disabili non consentiremo di essere ridotti agli "arresti domiciliari" e rigettati alle condizioni di vita degli anni Cinquanta. Per questo lotteremo a oltranza contro lo sterminio, contro il negazionismo dei nostri diritti e contro la cancellazione della Convenzione ONU sui Diritti delle Persone con Disabilità ratificata dal'Italia[Legge 18/09, N.d.R.]. La nostra lotta proseguirà dopo la manifestazione del 21 febbraio in varie forme. Chiamiamo pertanto alla solidarietà e tutti i cittadini e i lavoratori dei servizi sociosanitari e del comparto della disabilità». (S.B.)
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