sabato 16 aprile 2011

A rischio le vacanze dei ragazzi

Lettera pubblicata da Cittadellaspezia.it 


"Quest’anno l’assessorato al welfare ha deciso di affidare a un privato l’organizzazione dei soggiorni estivi al mare o in montagna per i ragazzi disabili, con il risultato che con tutta probabilità le vacanze non si faranno. Nel piano presentato, infatti, viene dimezzata la durata dei soggiorni (da due settimane a una), e anche quella del numero degli accompagnatori (stiamo parlando di disabili molto gravi, non pochi in carrozzella, che hanno bisogno di essere assistititi in tutto). Inoltre viene raddoppiato il costo a carico delle famiglie, e sono proposte soluzioni logistiche inaccettabili.
Come genitori abbiamo respinto con forza il piano e siamo rimasti molto delusi dal trattamento ricevuto da parte del Comune, a maggior ragione dopo tanti anni di collaborazione. Contrariamente agli altri anni, quando ci vedevamo per tempo per concordare insieme l’organizzazione delle vacanze, stavolta ci hanno tenuti all’oscuro di tutto convocandoci solo per presentarci il loro bel pacchettino già confezionato. Piuttosto ci teniamo a casa i nostri figli però poi loro evitino di fare tanti bei discorsi sulla disabilità. Tutti quanti, medici, psicologi, operatori, assessori, ecc. hanno sempre sostenuto che le vacanze erano fondamentali per il benessere di questi ragazzi, i quali per quindici giorni all’anno potevano finalmente vivere una vita quasi normale, lontani dalle loro troppo protettive famiglie, e divertirsi in compagnia dei loro amici, e adesso ci fanno questo bello scherzo. E non vengano a raccontarci che è una questione di soldi perché per tante altre cose i soldi quando vogliono li trovano. Né ci dicano, come ci hanno detto, che intendono dare un servizio, tipo i centri estivi, a chi servizi non ha, come i ragazzi disabili che restano a casa una volta chiuse le scuole. Non è vero, perché un centro estivo che ospita numerosi ragazzi disabili funziona già da decenni sulla collina di Gaggiola. Siamo tutti capaci di levare da una parte per mettere dall’altra, ma occorre vedere cosa succede, quali conseguenze provochi, quando togli di qua per mettere di là. Stando così le cose, per la prima volta, potremmo decidere di tenere a casa tutti i nostri figli".

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